Le OO.SS. della dirigenza dell’area sanità Toscana sono venute fortuitamente a conoscenza di una delibera della Direzione Generale dell’ASL Toscana Nord Ovest che sotto il confondente titolo: “Accordo quadro con l’Università di Pisa per l’integrazione delle attività clinico specialistiche e di ricerca scientifica e di innovazione tecnologica e di formazione” cela il palese tentativo di spianare la strada alla clinicizzazione selvaggia da parte degli universitari delle strutture ospedaliere di quella ASL.
Il provvedimento è stato assunto in assenza di un quadro di riferimento regionale ed in spregio di leggi e norme. La cosa che non sorprende, viste le recenti vicende nazionali che narrano di circolari di oscuri dirigenti del Ministero dell’Università che cercano di impantanare ed impedire l’applicazione di leggi dello Stato.
Comprendiamo benissimo l’interesse dell’università: ci sfugge invece quello della Direzione dell’ASL nell’emanare un provvedimento che – vista la miriade in quella realtà di direttori precari “facenti funzione” (di lungo corso o “a scavalco” su più presidi) – permetterà agli accademici di essere paracadutati senza colpo ferire a dirigere tali strutture, mutilando le possibilità di carriera per gli ospedalieri ed essendo regolarmente retribuiti dall’ente per questo, mentre la collaborazione alla didattica degli ospedalieri è “gentilmente concessa” a titolo gratuito.
Probabilmente è anche per questa politica di “valorizzazione” del proprio personale, che tale ASL registra una scarsissima attrattività per i professionisti e nel contempo moltissime fughe e dimissioni volontarie: forse siamo quindi in presenza di una sorta di “captatio benevolentiae” a futura memoria?
Abbiamo già chiesto alla Regione Toscana – assieme a tutte le altre OO.SS. della dirigenza dell’area sanità – l’immediato ritiro del provvedimento: in caso contrario, interromperemo le relazioni sindacali regionali.
L’ANAAO Assomed rifiuta la teoria del “destino manifesto” che condanna i medici ospedalieri a cedere spazi e competenze alle Università.
Rivendichiamo il ruolo di tutori e formatori sul campo dei giovani colleghi che da decenni svolgiamo, senza alcun riconoscimento formale, morale ed economico.
Con la forza della ragione continueremo a contrastare le ragioni della forza, per meglio rispondere all’interesse dei cittadini e alla valorizzazione delle professionalità che operano all’interno del SSN.
Firenze 23 ottobre 2024